GUIDA: COM'È FATTO UN ARMADIO

Comprare un armadio per la camera da letto non è una spesa ordinaria, anzi, molto spesso si compra una sola volta nella vita. Per questo motivo è molto importante informarsi su come è costruito, su quali materiali sono stati impiegati per la sua realizzazione e quindi sulla qualità generale dell’arredo. Per valutare e selezionare il modello più adatto alle nostre esigenze e allo spazio che abbiamo a disposizione è fondamentale conoscere le tipologie disponibili in commercio.

Solo in questo modo saremo sicuri di ciò che stiamo acquistando e potremo sperare in un armadio che duri tutta la vita.

Vediamo allora, come è possibile riconoscere un armadio di qualità?
Com’è fatto e quali sono le principali tipologie?

Punto per punto, in questa prima guida vediamo:

  • - sistemi costruttivi: com'è fatto un armadio
  • - come sono fatti i pannelli
  • - tipi di finiture
  • - tipologie progettuali
  • - ante: sistemi di apertura e modelli

Sistemi costruttivi: com’è fatto un armadio?

È importante sapere che non ci sono regole fisse, ma tratti caratteristici che ci fanno riconoscere e distinguere armadi di qualità da modelli di bassa qualità.

Partiamo dalle basi.

I sistemi costruttivi degli armadi sono vari e si differenziano in base ai componenti della struttura. I pannelli strutturali formano la “scocca” dell’armadio e si distinguono in:

  • - spalle: fianchi terminali e divisori interni verticali
  • - basamenti o fondi: ripiani più bassi di chiusura inferiore del vano
  • - cappelli o coperchi: ripiani più alti a chiusura superiore del vano
  • - schienali: pannelli di chiusura posteriori
  • - ripiani interni
  • - ante: chiudono l’armadio e possono essere costruite in vari modi a seconda del sistema di chiusura (battente, scorrevole)

Come sono fatti i pannelli

Esiste una distinzione di base nel materiale che costituisce i pannelli.

Armadi in particelle di legno e MDF

Il legno truciolare (o truciolato), se di qualità, è un materiale costruttivo validissimo che propone spessori da 18 - 20 - 30 - 36 mm. Bisogna prestare attenzione perché ci sono diversi posizionamenti qualitativi e certificazioni ambientali che, se presenti, attestano un’elevata qualità costruttiva a garanzia di salubrità, idrorepellenza e affidabilità.
È il caso del pannello V100 che - allo stato di semilavorato - si presenta colorato di verde. Lo standard V100 attesta l’uso di colle ureiche di alta qualità e resine melaminiche che garantiscono elevata resistenza all’acqua.
Un’altra certificazione è la FSC (Forest Stewardship Council) che garantisce la provenienza del legno da zone a crescita e taglio controllati. In ogni caso il truciolare si produce a partire dagli scarti delle lavorazioni ed ha quindi già di per sé un impatto ambientale ridotto.
Una terza classificazione importante è quella che riguarda l’emissione di formaldeide. I pannelli si dividono in 3 classi (E1, E2 ed E3) sancite dalle normative europee EN 717 e EN 120. La classe E1 è attualmente considerata la migliore ed è osservata dalla maggioranza dei produttori di arredamento italiano.

Malgrado sia stato spesso bistrattato non bisogna diffidare di questo materiale, fatto per durare decenni. Ci sono altri dettagli ben più importanti come la ferramenta, i sistemi di apertura e chiusura, la qualità dei bordi e delle superfici.

Simile al truciolare è l’MDF (medium density fiber board). È costituito da particelle di legno ridotte in frammenti così piccoli da formare una fibra fittissima, quasi pastosa, che viene pressata a densità più elevata rispetto al comune truciolato. La pasta che si ottiene viene compattata fino ad ottenere pannelli privi di imperfezioni superficiali che si prestano in particolar modo alla laccatura.

Armadi in tamburato

Questo sistema costruttivo prevede un telaio perimetrale in massello all’interno del quale viene inserita una struttura a nido d’ape in legno o in materiali compositi. Il pannello presenta elevato spessore ma è molto più leggero - in termini di kg - e affidabile negli anni. La leggerezza è un valore aggiunto, perché le ante saranno agevoli da aprire e chiudere e non peseranno troppo sulle componenti meccaniche che così dureranno più a lungo nel tempo.

Non fatevi ingannare...

La leggerezza di un pannello unita a spessore elevato è indice di elevata qualità costruttiva. Può succedere che la pesantezza dell’anta suggerisca una maggiore resistenza o qualità, in realtà spesso è proprio il contrario!

Tipi di finiture

Armadio in nobilitato o laminato

I pannelli sono rivestiti con carte melaminiche (fogli di carta sottilissima impregnati di resina) stampate in numerosissime varianti: effetto legno, colorate effetto laccato opaco o lucido, bianche, ma anche ad imitazione di materiali come la pietra, il cemento, la resina o il tessuto. Anche in questo caso un armadio nobilitato / laminato di qualità offrirà una superficie molto simile al vero, sia che esso “imiti” un laccato che un’essenza o altro materiale. Si avrà così un armadio più economico rispetto ai modelli in legno o laccato, ma molto versatile, pratico e con caratteristiche estetiche di ottima fattura.

Armadi impiallacciati in vero legno

I pannelli vengono rivestiti con sottili fogli di vero legno (tranciato), tipicamente rovere, noce o ciliegio. Il piallaccio viene lasciato nel suo colore naturale oppure tinto per ottenere finiture come il rovere moro o l’effetto wengé. In alternativa può anche essere laccato a poro aperto in svariati colori. Il tranciato di legno è talmente sottile da poter essere incollato anche su superfici curve. Il grande vantaggio estetico di questa finitura è che ogni armadio sarà un pezzo unico, caratterizzato da venature, striature e tonalità completamente naturali e quindi irripetibili

LACCATI

La laccatura consiste nella verniciatura del pannello che viene effettuata a mano tramite applicazione a spruzzo di vernici coprenti (poliestere o poliuretaniche). Una volta applicata la vernice la superficie viene trattata attraverso spazzolatura o levigatura, per eliminare eventuali imperfezioni e polveri. Se il modello lo prevede l’anta viene sottoposta a lucidatura, altrimenti viene lasciata in finitura opaca. Il laccato solitamente viene fatto su pannelli in MDF. I colori a disposizione sono tantissimi e la resa finale molto accurata, con bordi perfettamente verniciati e nessuna traccia di giunture (come avviene invece nel caso di pannelli laminati).

Tipologie progettuali

ARMADI A SPALLA
Le spalle (fianchi e divisori) da 25 - 26 - 30 mm vengono montate in verticale e completate da basamento, cappello e ripiani. Si prosegue affiancando questi elementi fino a completare la scocca chiudendola lateralmente con un fianco terminale. Infine si applicano le ante. È il sistema costruttivo prevalente perché estremamente flessibile in termini di dimensioni e progettualità. L’aspetto estetico è di gran lunga migliore rispetto al sistema a bussolotto.
Dimensioni: si parte da moduli “singoli” da 60 - 90 - 120 cm che si compongono solo di 1 fianco + base + cappello a cui poi si aggiungerà O un fianco terminale (nel caso di armadi a 1 o 2 ante) O altri moduli (per armadi a 3 o più ante). Quindi, ad esempio, per calcolare la misura finale si farà: 120 + 3 cm finali della spalla di chiusura = dimensione totale finale 243 cm

ARMADI A BUSSOLOTTO
Presentano spessori minori con spalle che si accostano l’una all’altra e non, come nelle strutture a spalla, con 1 sola spalla condivisa da due moduli. Un sistema affidabile ma esteticamente meno curato, solitamente utilizzato per soluzioni di contenimento più pratiche e di piccole dimensioni (armadietti per locali di servizio, ripostiglio, garage). Insomma, una soluzione low-cost che mette la funzionalità davanti alla bellezza.
Dimensioni: se prendiamo ad esempio un armadietto da 60 cm, questo presenterà due spalle da 18 mm perfettamente nascoste dietro l'anta. Accostando due moduli di questa dimensione avremo un armadio da 60 + 60 = 120 cm. Una volta aperte le ante vedremo però due spalle da 18 mm appoggiate l’una all’altra a dividere in due l’interno dell’armadio.

Ante: sistemi di apertura e tipologie

La prima classificazione da fare riguarda i sistemi di apertura delle ante:

  • - armadi battenti: ante che si aprono con cerniere
  • - armadi scorrevoli: ante che scorrono una sull’altra sovrapponendosi, rimangono sfalsate una volta chiuse
  • - armadi complanari: ante scorrevoli con chiusura a filo, perfettamente allineate una volta chiuse
  • - armadi a muro o chiusure per nicchie: sistemi su misura costituiti da strutture a telaio con aggancio a parete e soffitto, a cui vengono applicate ante battenti, a soffietto, scorrevoli
  • - cabine armadio: stanze adibite a guardaroba, quindi armadi aperti senza ante. Si dovrebbe parlare di arredamento per cabine armadio, ovvero sistemi componibili costituiti dalla sola struttura (che può essere una scocca autoportante con ripiani e accessori vari, oppure una boiserie a cremagliera a parete con ripiani agganciati, o ancora una struttura a montanti terra-soffitto o terra-muro con ripiani e contenitori)

La seconda distinzione che faremo riguarda l'estetica dell'anta e le tipologie di maniglia:

  • - ante liscie: la più semplice ma anche la più versatile, è realizzata in innumerevoli materiali e viene personalizzata da maniglia esterna o integrata
  • - gola, unghiatura, maniglia a profilo: più che una maniglia si tratta di un incavo nella parte laterale dell’anta, realizzato in materiale diverso. Può avere sviluppo a tutta altezza o mezza altezza. È una scelta puramente decorativa che evita di applicare una maniglia sulla superficie frontale dell’anta. Si possono creare giochi di colore e materiali con anta e unghiatura in due tinte diverse. Lo stesso risultato estetico di pulizia formale può essere realizzato con la maniglia “a profilo” applicata sui bordi laterali dell’anta senza lavorazione incavata
  • - ante composte: il pannello è composto dall’unione di più materiali, una scelta prettamente estetica particolarmente apprezzata sulle ante scorrevoli che sono più ampie rispetto a quelle degli armadi battenti
  • - ante incise: con pannello inciso in verticale e orizzontale, anche in questo caso una lavorazione estetica
  • - ante a telaio: solitamente associate ad armadi battenti classici, sullo scorrevole continuano ad essere impiegate per soluzioni moderne

Curiosità

Come già visto nella guida a credenze e madie anche la storia degli armadi è legata a doppio filo ad antiche residenze ed usanze nobiliari. L’etimologia della parola armadio deriva dal latino armarium, ovvero un mobile chiuso in cui si riponevano le armi. Per fortuna oggi le uniche armi che riponiamo nell’armadio possono essere i tacchi a spillo! L’inglese wardrobe si avvicina molto di più alla parola guardaroba, meno utilizzata ma che riflette l’uso che facciamo oggi dell’armadio: conservare la “roba” o - nell’equivalente inglese - “robe” che indicava i preziosi soprabiti dei nobili.

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